Il RES 1.4.2.1 dell’allegato I della Direttiva Macchine 2006/42/CE specifica i requisiti che devono soddisfare i ripari di tipo fisso; in particolare:
- Il fissaggio dei ripari fissi deve essere ottenuto con sistemi che richiedono l’uso di utensili per la loro apertura o smontaggio;
- I sistemi di fissaggio devono rimanere attaccati ai ripari o alla macchina quando i ripari sono rimossi;
- Se possibile, i ripari non devono poter rimanere al loro posto in mancanza dei loro mezzi di fissaggio.
Il punto 2 mette in evidenza come sia obbligatorio che, quando si prevede la rimozione delle protezioni fisse, per esempio per manutenzione, i fissaggi devono rimanere attaccati al riparo oppure al macchinario.
Tale requisito è finalizzato a ridurre i rischi dovuti alla perdita di uno o più elementi di fissaggio quando i ripari vengono rimossi: senza tali elementi di fissaggio i ripari potrebbero essere rimontati solo parzialmente oppure non essere montati affatto.
La norma che può essere utilizzata per la progettazione, la costruzione e la selezione dei ripari forniti per proteggere le persone dai pericoli meccanici è la norma UNI EN ISO 14120 la quale fornisce la presunzione di conformità rispetto al RESS 1.4 dell’allegato I della Direttiva Macchina 2006/42/CE.
Elemento di fissaggio non perdibile
L’allegato A della UNI EN ISO 14120 riporta un esempio di elemento di fissaggio non perdibile.
La norma suggerisce di utilizzare delle rondelle deformabili da inserire nella vite che ha un tratto di gambo non filettato.
Il sistema di fissaggio è, quindi, costituito da una vite con un tratto di gambo non filettato, da una rondella deformabile e da una piastrina di fissaggio.
Quando la vite viene montata per la prima volta, la rondella viene compressa riducendo il suo diametro interno per cui la vite non può più essere rimossa dal gambo non filettato della vite.
Naturalmente esistono una varietà di mezzi di fissaggio di tipo non perdibile che possono essere utilizzati per diverse tipologie di applicazione.
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